Dopo una stagione di allenamenti preparatori, lunghi, test con alambicchi di maltodestrine e corsi di autostima, si è giunti alla data fatidica della Dolomiti Superbike 2019.
Per alcuni di noi ormai l’appuntamento è fisso. Per altri invece era la prima esperienza di gara lunga con dislivelli importanti. A Villabassa, la mattina del 13 luglio alle 7:30 erano presenti in griglia di partenza per la “lunga” da 113Km Dean Kralj con numero VIP da griglia Elite. Dietro: Daniele Iurissevich, Massimiliano Lombardi, Fulvio Pittao, Piero Boldrini, Cristiano Perin. Di li a poco, con il blocco delle 7:40, sarebbe partito Andrea Manzin con Davide Pettirosso e Peter Carli.
Alla partenza del percorso “corto” erano presenti Davide Barini (un abituè di questa gara) e Fabrizio Deluisa.
Quest’anno la gara si svolgeva in senso orario: la prima salita dell’Eggerberg, la discesa verso Versciacco e poi la famigerata salita all’Elmo seguita dalla non meno impegnativa, sebbene più corta, salita del Rifugio Baranci. Segue un lunghissimo trasferimento vallonato fino alle pendici dell’ultima salita a Prato Piazza, caratterizzata dal silenzio assoluto degli atleti concentrati nell’arrampicata, speranzosi di non incappare nei crampi finali del 100esimo kilometro.
Gli ultimi 13 kilometri dopo lo scollinamento di Prato Piazza che, sull’altimetria, risultavano tutti in discesa, si sono rivelati invece interminabili: discesa mista tra asfalto, single track, fondo sconnesso intervallata da strappi e poi discesa e poi di nuovo salita, con il traguardo a vista ma apparentemente irraggiungibile.
Ma poi la soddisfazione della passerella finale gremita di gente e il passaggio sotto l’arrivo scandito da nome e tempo di ogni singolo atleta accolto al cancello con la medaglia di finisher al collo: esperienza che ripaga e cancella immediatamente tutta la fatica patita durante la gara.
Dean ha concluso con il miglior tempo e senza problemi di sorta a differenza degli anni precedenti. Peter ha raggiunto quasi tutti i concorrenti del blocco delle 7:30 già sulla salita dell’Elmo ma nonostante gli sforzi non è riuscito a raggiungere il capitano. Piero e Massimiliano, in splendida forma hanno chiuso sotto le 7 ore. Davide, poco soddisfatto della sua prestazione, chiude comunque con un ottimo tempo. Daniele giunge al traguardo con la gamba sinistra “carteggiata” a seguito di una caduta in curva sulla discesa dell’Elmo. Andrea e Fulvio tagliano il traguardo assieme e chiude la nostra personale classifica del percorso lungo Cristiano sotto le 9 ore. Per il percorso corto, Davide arriva al traguardo in 4h 28m.
Il giorno dopo, alla gara delle giovani (ma non meno agguerrite) promesse, Anna Lombardi, Cesare Boldrini e Ilaria Pittao hanno conquistato la loro personale medaglia di finisher sotto gli applausi dei genitori e del pubblico.
60KM | ||
Barini Davide | 4:28.06,1 | 58° 60-H6M |
Deluisa Fabrizio | DNF | 48° 60-M2M |
113KM | ||
Kralj Dean | 6:13.14,4 | 28° 113-M4M |
Carli Peter | 6:29.42,0 | 30° 113-M1M |
Boldrini Piero | 6:33.42,0 | 48° 113-M4M |
Lombardi Massimiliano | 6:52.51,7 | 72° 113-M4M |
Pettirosso Davide | 7:24.46,6 | 132° 113-M4M |
Iurissevich Daniele | 7:48.33,8 | 152° 113-M3M |
Manzin Andrea | 8:01.00,9 | 164° 113-M3M |
Pittao Fulvio | 8:10.29,0 | 222° 113-M4M |
Perin Cristiano | 8:52.18,9 | 274° 113-M4M |