Come di consueto, durante la prima domenica di dicembre si svolge la gara/non-gara sul sentiero 3 e quest’anno, al nostro Livio, balena l’idea, già verso novembre, di approfittare della gara per fare qualcosa di diverso.
L’idea è quella di partecipare assieme in tanti, magari a ritmo meno agonistico e più godereccio.
Livio propone l’idea al gruppo che risponde in modo variegato: chi si, chi no, chi entusiasta dell’idea, chi un pò meno vista la fama del sentiero 3.
Alla fine non è molto chiaro se la proposta verrà accolta in modo massiccio o se ignorata bellamente. Due domeniche prima della gara effettiva, Livio manda un invito per provare il percorso da Trebiciano in poi, evitando la parte ben conosciuta che coincide con parte del percorso della Lanaro GranFondo.
La proposta raccoglie due conferme mentre Dean guida un gruppo di dissidenti che vogliono andare (tanto per cambiare) sul Taiano. I gruppi si dividono, almeno nelle intenzioni, ma ci pensa la bora a far desistere i separatisti dello Slavnik che alla fine cedono e si presentano puntuali all’appuntamento a Trebiciano.
Ma il seme maligno degli scissionisti stava germinando!
Già alla partenza gli untori Peter e Dean iniziano a diffondere il malcontento e i dissidenti del sentiero 3 proliferano come cavallette: “Che sentiero de m@#da! Semo più a piedi che in sella! Iera cusì bel el Taian. Se savevo, vegnivo con le pedule”.
Livio inizia a darsi per sconfitto ma la voglia di farlo è troppo forte. Perfino Mauri è prossimo alla resa, intaccato dalle malevoli intenzioni del vermilinguo Dean: “Guarda il Taiano, lassù in fondo. Dicono che oggi era pieno di gnocca ad attenderci con pinte di birra ed ambrosia”.
Ormai Livio può contare solo sul vecchio amico Battig e su Ticich ma con gran sorpresa Willy comunica ufficialmente che il suo sotto-gruppo dei “Andemo in Fuga” sarà presente alla data della gara. Livio, per l’occasione, conia un nuovo motto: “Fatta la xe… femo el tre”.
Livio: “Arriviamo a domenica 2 dicembre. Durante la notte ha piovuto e al mattino Ticich scrive che diserterà la gara…uno in meno. Bene ci vestiamo e andiamo a Pesek. Trovo Giorgio “Jure Prasez” Battig, Willy e Roby “Schafferon inox”. Mi metto d’accordo solo con Giorgio nel fare il 3 assieme. Partenza… via.
Dopo 10 metri mi accorgo che il Garmin è in modalità indoor: fermite, regola e via de novo. Giorgio è avanti.
Raggiungo Shaffer, poi Willy al quale chiedo informazioni su Giorgio, ma niente. Vado avanti a singhiozzo gridando alla ricerca disperata de Jure! Chiedo di lui ai vari sostenitori lungo il percorso. Poi raggiungo Mauro Cian quando mi faccio prendere dalla foga e vedo Cherin e El Blando poco più avanti.
Qua capisco che Jure Battig può essere solo che dietro (grazie della fiducia! ndBattig). Mi fermo sul Monte dei Pini a far foto mentre aspetto… e aspetto ma Battig non arriva. Gli telefono. Dopo 100 squilli mi risponde che ha rotto il cambio. Porca putizza! La prima vittima del TRE e ho perso ore! Rimonto in bici e vedo Willy. Lo aspetto e ci uniamo assieme. Intravvedo un ghigno sul suo viso: “ok, el xe contento🥰” (solo dopo scoprirò che non era un ghigno di affetto) e qua come due morosetti abbiamo fatto tutto il 3 assieme solo che mi iero ciacolon e convinto che fossi sbocciado un novo amòr… lui, se gavessi avudo una pistola, me gavessi fatto fora”… colpa de Dean che manda scissionisti in incognito in giro per el tre!
Da segnalare che stavo per farmi fuori un femore cadendo in un pezzo di trail “pesante” e il mio personale fiore all’occhiello di questa giornata di gara: il secondo posto assoluto nel segmento Oleodotto Hermada dietro niente meno che a un Daniel Pozzecco.”
Da segnalare il giovane Di Ragogna che senza tanto discutere ha deciso di partecipare alla gara e domenica era alla partenza con mamma e papà al seguito in veste di assistenti tecnici.
Al via non lo si è più visto spingendo a palla sui pedali fermando il cronometro all’arrivo con un tempo di tutto rispetto per la sua prima Cavalcata Carsica e se il frutto non cade lontano dall’albero, presto sentiremo parlare di lui.