Continuano i racconti della gara da parte dei protagonisti. Questa volta è il turno di Peter Carli e di Maurizio Germani raccontarci qualcosa della loro Lessinia Legend.
Peter: “Sabato 23 giugno 2018…sveglia ore 6 dopo una notte insonne. La tensione è alle stelle, un classico. Scendiamo e facciamo la colazione insieme a Mauri pronto e carico per la EXTREME. Da subito mi sono accorto che “qualcosa” non andava e il magnesio e potassio, ovviamente, non mi hanno aiutato di certo. Risultato: ben 30 minuti chiuso in bagno. Iniziamo bene!
Dopo aver “scaricato la tensione”, se così si può dire, ci siamo preparati e ci siamo diretti verso la piazza principale di Bosco Chiesanuova punto di partenza della gara. Abbiamo augurato un in bocca al lupo ai nostri coraggiosi compagni di squadra e atteso la partenza alle 8 in punto. Dopo la partenza dei 450 EXTREMES ci siamo scaldati e atteso la chiamata nelle griglie di partenza. Giuliana e Andrea partivano da una posizione più avanzata rispetto alla mia e a quella di Massimo e Mario.
Alle ore 9 partenza della gara classic. In totale quasi 500 partecipanti nel percorso più corto. Dopo il via si saliva per 3,5 km su asfalto per poi imboccare una strada sterrata che conduceva fino a Malga Vigna, da dove inizia la picchiata verso la mitica strada delle Pozzette. Nel primo tratto in salita sono riuscito a superare un bel bo di biker portandomi verso la prima parte del gruppone. Da li in poi non ho più visto i miei compagni.
Finita la prima salita si scollinava e subito dopo si percorreva un single track in discesa che ci ha portati dentro un bosco. Subito prima del bosco mi sono accorto di aver perso la borraccia e ho iniziato a preoccuparmi e ad andare in ansia. Percorrere altri 50 km senza acqua sarebbe stato impossibile ma per fortuna ho resistito e i vari ristori mi hanno salvato.
Finito il bosco si ricominciava a salire. In salita sono andato abbastanza bene e sono riuscito anche a recuperare molto posizioni. Nei primi 13 km eravamo già saliti di 900 m. Arrivati a quota 1500 si saliva ancora su uno sterrato ampio e pedalabile dal quale si riusciva a vedere tutto l’altopiano e le Dolomiti. Sono riuscito a tenere un buon ritmo anche in questo punto. Alla fine dello sterrato si scendeva lungo un single track molto ripido per poi risalire nuovamente.
Il percorso era tutto un sali e scendi. Tratti abbastanza pedalabili, misti sterrato e prati. Non pensavo tanto alla posizione ma a tenere un giusto ritmo senza esagerare. Al 26 km eravamo saliti di ben 1250 m. Dopo essere arrivati a quota 1750 si scendeva per poi risalire al GPM del monte Grolla. Da li in poi quasi tutta discesa molto veloce. Davanti vedevo ben pochi partecipanti. Al 40 km la fatica cominciava a farsi sentire. Alla fine della discesa ci aspettava ancora un sigle track molto scivoloso con fango e dossi per niente banale. In quel punto ho superato un altro biker distanziandolo di un bel po’. A 10 km dalla fine si percorreva un bel sterrato in falso piano in una valle in mezzo al bosco e poi si saliva nuovamente lungo l’asfalto per poi ripercorrere la salita sterrata iniziale. Dopo aver scollinato, sono riuscito a riprendere altri 3 concorrenti con cui ho fatto gli ultimi 5 km. Sono riuscito a staccarli sull’ultimo tratto in asfalto in salita e a 400 m dalla fine ne ho visto un altro davanti a me. Vedendolo in difficoltà ho deciso di provare e l’ho superato dandogli 13 secondi. Solamente la sera, quando ho visto la classifica generale, ho scoperto che faceva parte della mia stessa categoria. Grazie a quello scatto sono riuscito ad accaparrarmi il 3° posto in categoria e un 28° assoluto. Sono rimasto senza parole quando sono usciti i risultati. Non ci credevo. Sono molto soddisfatto del risultato e dell’evento in generale. Abbiamo passato un bel weekend di sport tra compagni.”
Maurizio: “Sveglia alle 06.00, subito un’ociada al tempo e via a far colazion: caffelatte e fette biscottate con marmellata e Nutella più un succo d’arancia.
Nel frattempo me raggiungi anche i tre moschettieri Peter, Massimo e Andrea ma mi, da solito fagian, ciapo e vado a prepararme perché volevo esser perfetto in tutto, specialmente con el magniar.
Monto in bici e me avvio verso la partenza dove iera el solito tran-tran, casin e musica. Se parti in mezzo alle case e subito in salita: 3/4 km de asfalto e dopo via dentro ai sterrati.
Percorso bellissimo collinare sui pratoni verdi con le mucche e MERDA secca ma sopratutto fresca. Il mio obiettivo iera de finirla in 7 ore / 7.30 e cusi go impostado el Traction Control e son andà con il mio ritmo.
Grizon, su per l’asfalto, xe andà via come una moto e mai più visto fino all’arrivo!
Per 80 km ben ma dopo go comincià accusar un poca de stanchezza. Ad ogni ristoro me fermavo a magnar banane e bever sali. Per strada tra un sluc dalla borraccia e una lecadina de merda me son ritrovado sulla linea d’arrivo finindo la gara.
Ah si, nel frattempo Grizon lo vedo rivar incazzado nero perché verso la fine el ga sbagliado percorso fazendose 7 km in piu. Ghe ga da la colpa ai due della Protezione Civile ma secondo mi el iera pien de acido lattico fin sora i cavei e non se ga accorto delle tabelle con le frecce😂😂.
Alla sera, dopo le docce, se trovemo in baretto davanti all’arrivo con Rotti, Naimi, Grizon e un altro mulo. Là comincia i giri de birre patatine e ciacole. Co ne raggiungi anche Giuliana e Livio andemo tutti a zena in trattoria dove qualchedun ga esagerado con el bever. Fine serata se saludemo tutti e andemo a dormir.”