Ovviamente, il Giro d’Italia, siamo andati a vederlo… non a farlo! Ci siamo accontentati di provare la salita di Piancavallo, 15Km per 1000mt di dislivello. Ore 8:30. Partenza da Trieste. Iure, Dean e Max caricano le MTB sull’auto di Dean. Destinazione: Aviano.
La giornata sembra favorevole (se non altro perché siamo in ferie invece che al lavoro) e il tempo è clemente. In lontananza, però, la cima del Monte Cavallo è coperta di nuvoloni. Speriamo bene.
Max&Iure: “Cosa ci portiamo dietro?”
Dean: “Mah… io porterei la maglia a maniche lunghe…”
Max&Iure: “Maniche lunghe??? Ma noooo, fa caldissimo”
Dean: “…e poi un intimo di ricambio…..”
Max&Iure: “Ma quello non servirà!”
Partenza! Neanche dieci metri e Max trova un chiodo nella gomma. Cominciamo bene. Per fortuna il lattice fa il suo sporco lavoro e si riparte. Le sensazioni sono buone. Dopo circa 6 Km di strada (e di riscaldamento), inizia l’attacco della salita di Piancavallo. Il portale di inizio salita ci avverte che saranno 15Km di arrampicata. Nessun problema: ho detto che le sensazioni sono buone! Sorpassiamo praticamente tutti, mossi dall’orgoglio dei colori delle nostre divise.
Dean è praticamente in gita al luna park: quando gli si affianca qualcuno che osa sorpassarlo, inizia l’attacco e sparisce dalla vista per poi voltare indietro e raggiungerci dopo qualche kilometro. Iure avanza a ritmo costante. Max si lamenta: “stago mal” – “xe longa” – “oggi non vado un c@#@o” – “che c@#@#i” – “doman vendo la bici” etc. etc…. solito schema!
Nel frattempo ci godiamo le installazioni a bordo strada. Memorabile quella con il rotolo di carta igienica e l’indicazione “WC per TOM” (Dumoulin).
I kilometri si snodano senza intoppi sotto le nostre ruote grasse gonfiate a 3bar per l’occasione, fino ad arrivare a Piancavallo, tutta vestita di rosa, in festa. Gironzoliamo in cerca di possibili punti di osservazione.
Siamo in larghissimo anticipo, ma era tutto previsto: il programma della giornata, infatti, prevedeva di trovare qualche sentiero (meglio se single-track) in zona. Per il momento ci accontentiamo di trovare un posto dove pranzare. Sono quasi le 13:00 e la salita di Piancavallo ci ha impegnati per 1h15m.
Troviamo una posticino dove sederci con le bici a vista e goderci il meritato pranzo. Siamo fradici e non fa caldissimo: il sole va e viene.
Iure&Max: “Ah, se avessi un intimo di ricambio e una maglia a maniche lunghe!”
Dean: “…..”
(Regola numero 1: Ascoltare sempre Dean).
Ci spogliamo e mettiamo “i panni ad asciugare” mentre ci gustiamo il meritato piatto di polenta, salsicce, funghi e formaggio. “I signori gradiscono un dessert?” – “OVVIO! Eh tu… ragazzo… non scappare.. porta anche i caffè”.
Paghiamo e ci avviamo in cerca di questi fantomatici single-track. La pancia piena e il sole che fa capolino sembrano consigliarci di desistere nell’intento e continuare a rilassarci per goderci il panorama comodamente seduti, ma Max imbocca a razzo un sentiero nel bosco e sparisce alla nostra vista.
Dean: “Ma non aveva detto che oggi stava male?”
I due si mettono all’inseguimento del fuggiasco e dopo qualche kilometro riescono a riacciuffarlo. Il cardiofrequenzimetro è in modalità di pre-allarme con il numero del 118 già pronto in composizione automatica.
Max: “Noooo.. ho perso la Virb!” (la action cam della Garmin. ndR)
Iure: “Meno mal! Adesso dobbiamo rifare il percorso a ritmo umano per trovarla”
Dean salva la giornata ritrovando la telecamera tra l’erba. “Te vanzi una birra” – “No Max, come minimo el vanza una Virb!”.
Ritorniamo verso il centro abitato anche perché, secondo i calcoli di Dean, il gruppo di testa dovrebbe arrivare entro poco tempo.
C’è un gran via-vai di ciclisti: incontriamo anche volti conosciuti di Trieste. Birra alla mano, individuiamo Manuele, Fabio e Andrea che sono giunti qui come tappa finale di un giro di 134Km, decisamente più impegnativo del nostro. Improvvisamente l’epicità della nostra impresa viene degradata a “semplice gita turistica”, con enorme umiliazione. Non resta che affogare i dispiaceri in un bel bicchiere di birra!
Iure&Max: “Vorremmo ordinare due birre”
Dean: “Io bevo Coca-cola!”
Iure&Max: “….ok.. faccia tre Coca-Cole”
(memori della regola numero 1).
E’ giunta l’ora dell’appostamento. Se noi ci abbiamo messo un’ora e passa per fare la salita, i corridori ci impiegheranno si e no mezz’ora e dai megaschermi si capisce che Landa è al comando e sta iniziando la salita.
Bon…sono passati i primi e si sa che gli altri non se li calcola più nessuno. Optiamo per un giro di esplorazione nella zona dei pullman delle squadre, in cerca di qualche volto noto da fotografare. C’è un grosso drappello di persone davanti il pullman della Bahrain Merida, evidentemente in attesa dello Squalo.
Proviamo ad aspettare un pò anche noi ma poi ce ne andiamo. Inizia ad essere tardi. Giusto un rapido giro finale prima della discesa finale che ci riporterà ad Aviano.
Rimane il ricordo di una splendida giornata e di un’altrettanto splendida avventura all’insegna del ciclismo a 360 gradi: abbiamo fuso divertimento, gita con gli amici, allenamento ciclistico ed evento sportivo in un unico venerdì memorabile.
Da rifare!
PS: Ci si avvicina un ragazzo col cellulare: “Posso farvi una foto per il Messaggero?” – “Si… come no… il Messaggero.. fai pure”… e invece era vero:
Messaggero di oggi, 27 maggio 2017.